Inserito il 26 dicembre 2007 alle 14:39:00 da admin. IT - Recensioni Film - Area Cinema
Tratto dal sito : filmup.leonardo.it
Titolo originale: Irina Palm
Nazione: Belgio, Lussemburgo, Gran Bretagna, Germania, Francia
Anno: 2007
Genere: Drammatico
Durata: 103'
Regia: Sam Garbarski
Sito ufficiale: www.irinapalm-themovie.com
Sito italiano: www.teodorafilm.com/film/irina_palm
Cast: Marianne Faithfull, Miki Manojlovic, Kevin Bishop, Siobhan Hewlett, Corey Burke, Dorka Gryllus, Steve Kingett, Tim Plester
Produzione: Entre Chien et Loup, Ipso Facto, Liaison Cinématographique, Pallas Film, Samsa Film S.a.r.l.
Distribuzione: Teodora Film
Data di uscita: Berlino 2007
06 Dicembre 2007 (cinema)
Trama:
Maggie, una vedova poco più che cinquantenne, ha un urgente bisogno di trovare il denaro necessario per la costosa operazione del nipotino malato. Mentre cammina per le strade di Londra pensando al modo per poter
racimolare il denaro per l'operazione, si imbatte in un cartello con la scritta "Cercasi Hostess" e, senza accorgersene, si ritrova in un sex club. Naturalmente il termine "hostess" è solo un eufemismo, ed il proprietario del locale, Miki, le spiega in che cosa consiste il lavoro e che le sue mani delicate sarebbero perfette per il lavoro che aveva in mente... Una giovane collegale spiega i segreti del mestiere e Miki, il proprietario le trova un nome d'arte perfetto: Irina Palm. Grazie al nuovo lavoro, Maggie in poco tempo mette da parte il denaro necessario per aiutare il nipote, ma quando il figlio scopre in che modo l'ha guadagnato, reagisce in malo modo. Anche le sue amiche rimangono sbalordite. Sembra che tutti le voltino le spalle, ma Maggie, fiera di quello che ha fatt.:o, va avanti per la sua strada con la fiducia in se stessa ritrovata...
critica:
Non capita spesso di iniziare con un'avvertenza di questo genere, ma il contenuto di questa recensione è destinata ad un pubblico adulto, quindi se siete minorenni o particolarmente sensibili si raccomanda di passare al commento di altri film. Fatta questa doverosa precisazione chi è rimasto capirà la ragione qui di seguito e anche perché Irina Palm sia un prodotto assolutamente da visionare.
Il nipote di Maggie è gravemente malato e ha bisogno di cure molto costose. I suoi genitori e la stessa Maggie non guadagnano abbastanza e non hanno aiuto dallo stato né prestiti dalle banche. La signora di mezza età del resto ha serie difficoltà a trovare lavoro, finché non capita in un locale sexy. Ovviamente la donna è troppo attempata per esibirsi, ma ha come si dice in gergo le "mani d'oro". Così si mette in una cabina speciale in cui l'unico contatto tra "cliente" e "professionista" avviene attraverso un buco nel muro nell'anonimato più totale, attraverso il quale Maggie provvede alle "esigenze" di chi si trova dall'altra parte con la propria "manualità". Il senso di tutte queste virgolette sarà chiaro leggendo la frase tratta dal film poco più sotto. Così la donna diventa famosa nel giro e assume il nome d'arte di Irina Palm, per l'appunto.
Probabilmente solo gli inglesi sono in grado di affrontare argomenti scabrosi con una grazia ed una leggerezza senza rivali nella cinematografia mondiale. Nonostante il tema sia, come si può ben capire, assolutamente esplicito non c'è un solo momento in cui situazioni o immagini siano davvero volgari, perché sono anzi sempre improntate ad un divertito imbarazzo. Sarebbe un errore guardare questo film o le "attività" della protagonista con atteggiamento censorio, tanto più che questo mestiere viene praticato per amore del nipote. Tante volte si dice che le madri sarebbero disposte a qualunque cosa per i figli. Perché la stessa cosa non dovrebbe essere vera anche per le nonne? E c'è un limite morale a questo "qualunque cosa" di cui si parla? Questi sono i temi di Irina Palm, e il regista si mantiene in un difficile equilibrio senza mai scadere nella banalizzazione, nella lacrima facile o nella grossolanità.
Irina Palm è un film spassoso, in grado di regalare molte risate, ma anche diversi momenti di autentica commozione ed una bella rivincita sulla mentalità ristretta di una comunità bigotta ma certamente non virtuosa. In conclusione abbiamo un finale senza sbavature, con una chiusura concisa ed essenziale, cosa che accade davvero di rado.
La frase:
- "Sai cos'è un eufemismo?"
- "No"
- "Neanch'io. Me l'ha detto il mio avvocato"
Mauro Corso